Focaccia al formaggio di Recco di Deborah Capanna

Focaccia al formaggio tipo Recco di Deborah Capanna
Focaccia al formaggio tipo Recco di Deborah Capanna

La foccaccia con il formaggio è la bandiera di Recco, una famosa cittadina della riviera Ligure. La focaccia ha una storia antica: infatti durante la Terza Crociata i contadini Recchesi si rifugiarono nell’entroterra a causa delle invasioni saracene, e lì inventarono questa focaccia con quello che avevano a disposizione e cioè: olio, formaggio,  acqua, farina di semola. La focaccia di Recco è ormai famosa in tutto il mondo… al punto che nel 1997 il Comune di Recco ha deciso di tutelare la vera ed originale focaccia registrandone il marchio “Autentica Focaccia col Formaggio di Recco

Ingredienti per una teglia in rame di 34cm per due persone:
– 250 gr. farina manitoba
– 125 ml acqua
– 25 ml olio d’oliva
– 500 gr. stracchino (o crescenza)
– sale q.b.

Preparazione:
Lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, aggiungere altra acqua se necessario. Avvolgere l’impasto nella pellicola per alimenti e lasciare riposare a temperatura ambiente per almeno 60 minuti. Dividere l’impasto in due. Tirare il primo impasto leggermente con il mattarello e poi continuare con le mani fino ad ottenere una sfoglia molto sottile. Rivestire il tegame precedentemente unto con la sfoglia in modo che aderisca bene facendo fuoriuscire dai bordi la pasta in eccesso. Mettere lo stracchino a pezzi in modo da riempire bene. Coprite con l’altra sfoglia e fate aderire bene. Eliminate la pasta in eccesso dai bordi. Pizzicate la superfice della focaccia con le dita formando dei fori in modo casuale. Cospargete di sale e un filo d’olio. La focaccia col formaggio di Recco andrebbe cotta in una teglia di rame a 300° per 7-8 minuti: poichè i forni di casa non raggiungono questa temperatura, infornate a calore massimo per 15 minuti circa finchè non avrà un aspetto dorato.

Tempo indicativo preparazione: 2 ore

5/5 (1 Recensione)

1 commento su “Focaccia al formaggio di Recco di Deborah Capanna”

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